Ci ho messo la faccia, perché alle cose che sto per dire ci credo davvero e mi piace assumere la responsabilità di quanto dico, scrivo o faccio. E allora bene, si comincia. Voglio che sappiate che sono profondamente incazzato. Sono incazzato perché il nostro calcio è tenuto in ostaggio da pagliacci che si professano tifosi, ma non lo sono, perché in realtà sono vigliacchi, egoisti, assassini. Sì, assassini, perché così vanno chiamati tutti quei signori che, con spranghe e catene, marciano al ritmo di:10, 100, 1000 Raciti. Manco fosse un peana. Sono incazzato perché sono troppo frequenti questi assurdi processi di piazza, che non hanno mai portato a niente, specialmente alla verità. Sono incazzato perché si cerca in ogni modo di far assomigliare il calcio ad altri sport proprio negli aspetti più incompatibili. Sono incazzato perché nessuno ha spiegato al segretario generale della Lega Marco Brunelli che il terzo tempo del rugby è diverso da quello che è stato introdotto nel calcio, perché non è la stretta di mano, ma il conviviale post-partita che comincia mangiando tutti assieme,vinti e vincitori. Sono incazzato perché questo terzo tempo deve rimanere una cosa spontanea, a discrezione del singolo giocatore o della squadra, come insegna Fiorentina-Inter, e invece è stata imposta per decreto legge, diventando una “bufala”. "Il calcio è uno sport per gentiluomini giocato da duri e il rugby è uno sport per duri giocato da gentiluomini".
La dice lunga o no sul terzo tempo questo vecchio detto inglese? Ah, ma adesso arriva il bello. Sono profondamente incazzato perché abbiamo un palazzo del potere sempre più ottuso, sempre più formale. Non è la prima volta che lo dico, anzi chi mi conosce sa come la penso a riguardo: ma Matarrese è il NUOVO CHE AVANZA? Sono profondamente incazzato perché il presidente della Lega Calcio Matarrese mi viene a dire in tv davanti a milioni di persone: “Il calcio non può chiudere. I morti fanno parte del sistema.” Ma stiamo scherzando? E’ il momento di cambiare il sistema, ecco che cosa mi aspettavo che dicesse Matarrese. Ma evidentemente questo signore che mi rappresenta il calcio italiano, non ha interesse a cambiarlo, forse perché ha paura e allora preferisce mettere la testa sotto la sabbia, come fanno gli struzzi, piuttosto che agire come dovrebbe. E allora, mi consenta Matarrese, ma le dico questo: “Se ne vada via, abbandoni la sua carica perchè non la merita certo e così permetterà ai veri tifosi italiani di riprendere quanto è stato loro sottratto. In prima fila mi riconoscerà, perché io non ho paura. Ci ho messo pure la faccia”.
Voglio chiedere scusa ai lettori se alcune mie espressioni “colorite” vi hanno disturbato e facendolo, vi rivolgo col cuore questo ultimo pensiero : “Non perdete mai la speranza di un calcio pulito, sano, perché il calcio non è malato di per sé, sono alcune persone che lo hanno ammalato".